Ricerca

Una storia luminosa nell’orrore della Shoah. Racconti e Memorie

40 Cappotti e un bottone

Utente AVIC86000T-aut

da Avic86000t-aut

0

Una storia luminosa nell’orrore della Shoah. Racconti e Memorie.

Raccontare la Shoah è necessario. Tuttavia, raccontarla ai ragazzi non è sempre semplice. Ma come il Diario di Anne Frank ha insegnato a numerose generazioni, non c’è modo migliore di raccontare l’orrore della Shoah ai ragazzi se non attraverso la voce dei ragazzi stessi.

Siamo nell’estate  del 1942. Alla stazione di Nonantola, in provincia di Modena, scendono quaranta ragazzi e bambini ebrei. Sono scappati dalla Germania nazista grazie all’organizzazione di RechaFreier e, con i loro accompagnatori, stanno cercando di arrivare in Palestina, ma la guerra li ha costretti a continui cambi di direzione: prima la Croazia, poi la Slovenia, ora l’Italia. A Nonantola vengono sistemati appena fuori dal paese, a Villa Emma. Sembra che il peggio sia passato. Ci sono lezioni, assemblee e i più grandi imparano mestieri che un giorno potrebbero essere.

Una storia luminosa e indimenticabile, uno squarcio di ottimismo nell’orrore della Shoah.

Il  libro  di Ivan Sciapeconi racconta la storia di Nonantola,  ha un significato speciale, è un regalo da scambiare nelle avversità, un piccolo gesto gentile.

L’iniziativa didattica è volta a creare un momento di riflessione sul genocidio degli ebrei e sui terribili eventi storici che hanno funestato la nostra Nazione e tutta l’Europa, per non dimenticare e mantenere sempre viva nelle nuove generazioni la memoria di ciò che è stato.

“Ricordare non basta, il ricordo non resta lì per sempre. A volte ci si emoziona per un attimo e poi tutto vola via. Perché resti, questo è il punto, il ricordo si deve trasformare in memoria. Memoria è quando i ricordi sono diventati mattoncini del nostro oggi. Noi siamo qui e rappresentiamo il presente, lo sappiamo, ma senza il passato non avremmo senso, saremmo una scatola vuota.” (Lia Levi, “Il Giorno della Memoria spiegato ai miei nipoti”).

L’alto compito educativo della scuola è quello infatti di recuperare quei fatti storici per trasformarli in occasioni di riflessione e studio, per combattere l’indifferenza e l’oblio, per promuovere e creare nei giovani un nuovo spirito di confronto, solidarietà e collaborazione con i popoli di diverse culture, stimolando una coscienza civile e morale attiva e consapevole che rifiuti ogni forma di discriminazione ed intolleranza.

Questo cortometraggio serve non solo per ricordare le vittime dell’Olocausto, ma anche per non dimenticare mai a cosa può portare l’odio per il diverso. Oggi la memoria è una vera e propria arma a nostra disposizione per evitare di ripetere gli errori del passato e difendere la nostra umanità.

Prof. Gerardo Cipriano

Dirigente Scolastico  dell’Istituto “N.Iannaccone” di Lioni (AV)

 

Presentazione del lavoro  in power point